Il trattamento di patologie benigne
Sono state individuate numerose patologie benigne in campo urologico, quali cisti renali voluminose che determinano compressione sulle vie urinarie, diverticoli vescicali, malattia del giunto pielo-ureterale con associata dilatazione del rene, prolasso vaginale della vescica con ristagno di urina e/o incontinenza urinaria, e moltissime altre. Sono patologie che possono con il tempo compromettere la funzionalità di rene o vescica e interferire anche pesantemente sulla qualità di vita. Marsupializzazione della cisti renale, pieloplastica, diverticulectomia vescicale, colpopromontoriofissazione, sono tutti interventi che possono essere eseguiti con tecnica laparoscopica invece che con un taglio più o meno ampio, con un impatto minimo sul paziente, mobilizzazione ed alimentazione precoci e minime problematiche di dolore postoperatorio.
Non dimentichiamo ulteriori interventi che rappresentano la nostra routine chirurgica in Urologia, quali la correzione del varicocele in ragazzi giovani, eseguita con scleroembolizzazione anterograda secondo Tauber, tecnica mininvasiva in cui si inietta una sostanza sclerosante in una vena dilatata, e che permette di dimettere tutti i pazienti il giorno stesso; oppure la ricanalizzazione di stenosi ureterali complesse (restringimenti dell’uretere dovuti a tumori non urologici, a cicatrizzazione dell’anastomosi con derivazioni intestinali oppure a cause iatrogene varie), che vengono risolte con approccio combinato (retrogrado, attraverso le vie naturali, e percutaneo, attraverso la puntura del rene al tempo stesso).